Quando Carla va “in crisi economica” perde completamente il controllo, andare in crisi economica, per lei, equivale ad andare in crisi affettiva. Mi racconta che proviene da una famiglia povera che più volte ha sofferto la fame e, la povertà economica. Lei sa cosa vuol dire il vuoto, il nulla, il buco allo stomaco, lo smarrimento, i morsi della fame, il terrore, l’angoscia, l’agonia.
I suoi occhi , ancora, sono lucidi, ricorda: una madre che urlava e litigava con il padre per la mancanza dei soldi, si picchiavano e lei si aggrappava al pantalone del papà e con tutte le sue forze cercava di tirarlo, ma senza riuscirci. Sentiva la rabbia della madre che come profumo le arrivava dentro e quello era il campanello d’allarme che da li a poco l’avvertiva che sarebbe accaduto il peggio. Carla si è sposata, desiderava tanto una famiglia, quella che non ha mai avuto.
Ed ogni volta che Carla va in crisi affettiva il suo sistema economico va in tilt provoca il marito oppure urla ai figli, ed ogni volta che la dose le arriva con violenza lei si placa. A distanza un anno di analisi Carla piange e mi dice: “Ci sono riuscita, ho una famiglia che mi ama e che amo, io l’ ho sempre desiderato una famiglia, quella che non ho avuto”. Mi rendo conto che sono stata vittima di me stessa, oggi posso guardare la mia storia ed accettarla! Carla oggi è felice.
Oggi alla luce di una crisi economica, in atto, mi chiedo quanto questa sia speculare, il più delle volte, ad una crisi affettiva, di valori, e di amore. In una società in cui si vive la libertà piena di ciò che si desidera si vive di contro una forte apatia e insoddisfazione isolante. Forse bisognerebbe iniziare da dentro, risolvendo prima questa crisi affettiva interna!
Dott.ssa Guagliardo Federica
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