Viviamo sempre più in una Società frenetica, si corre senza fermarsi mai. I pensieri affollano la nostra mentre e ci sentiamo pressati, stanchi, ansiosi, stressati. non ascoltiamo più chi ci sta vicino, il più delle volte si riesce a fare un gesto con il viso mentre la mente è altrove. Ma quel che è peggio è che non ascoltiamo più noi stessi, le nostre emozioni, i nostri stati d’animo, i nostri desideri…
… essi hanno a che fare con qualcosa di “magico”: la capacità interna di credere in se stessi, la fiducia nelle proprie potenzialità, nelle proprie capacità, riguarda quella guida interna presente in ognuno di noi. Sia che lo chiamiamo “Maestri invisibili” (Igor Sibaldi, 2006) o “Daimon” per i greci (Hillmann, 1996) , Genius per i latini, Angelo custode per i cristiani, si tratta di qualcosa che “ ci motiva, ci protegge, con ostinata fedeltà, inventa ed insiste. Offre conforto, possiede affinità con il mito e pensa in forma mitica”. (Hillmann, 1996) Ha a che fare con un area di se in si cui prova ha la fiducia in se stessi di poter creare, di poter realizzare. Ma la capacità di avere dei desideri e di poter desiderare riguarda, ancor prima, il dialogo interno con se stessi: ovvero la possibilità di “chiedersi cosa desidero?”, c’è chi non lo fa mai, c’è chi non riesce a rispondere, c’è chi non lo sa, c’è chi indossa il desiderio di un altro, c’è chi pur sapendolo non fa nulla per realizzarlo “Ce n’est rien de mourir. C’et affreux de ne pas vivre”( E’ nulla il morire. Spaventoso è non vivere) (Gramellini M. 2012). Sia che lo chiamiamo Genio, Insight, Destino, Se superiore, Daimon o altro ancora si tratta di una spinta vitale, creativa, passionale e amorevole che è presente in ognuno di noi. “L’intuizione ci rivela di continuo chi siamo. Preferiamo ignorarla la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere. Completamente vivi.” (Gramellini M., 2012).
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